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Essere per fare – fare per crescere.
Nel mio claim si riassume il mio «modus lavorandi», basato sull’azione, sulla crescita, sul cambiamento.
Perché c’è solo 1 cosa da fare: FARE!

 
 
 
 

Il giusto approccio della leadership

nelle organizzazioni evolute

Leader: to be or not to be?

Un dubbio amletico pervade da sempre il mondo aziendale e del business in generale, e si annoda nel concetto – mai abbastanza chiarito – della “Leadership”.

Esiste una immensa produzione letteraria su questa tematica, con approcci spesso in netta antitesi gli uni con gli altri: da veri “punti di riferimento” come Peter Drucker e Daniel Goleman, fino a “esperti dell’ultim’ora”: in moltissimi hanno dato il loro apporto ad una skill quanto mai necessaria (e non solo in campo lavorativo).

Come molte parole di origine anglosassone dobbiamo affrontare un primo problema, di non poco conto: come tradurre la parola Leader in italiano?

“To Lead” vuol dire “guidare, condurre”, ma qualunque esercizio di stile letterario alla ricerca di una parola valida nelle nostra lingua (sebbene ricchissima di parole!) rischia di ingenerare solo altra confusione.

Il Leader è il Leader! È colui che mette in campo abilità, competenze, studio per portare i propri follower e la propria organizzazione verso la sua stessa Vision, con obiettivi comuni e azioni coerenti con la “sfida” imprenditoriale.

Il Leader comprende il contesto in cui opera: contesto economico, relazionale, organizzativo e anche politico, e in base a questo allinea costantemente il suo stesso comportamento e le sue scelte in un’ottica di breve, medio e lungo periodo.

Il Leader conosce bene il valore della “autorevolezza” e non solo della “autorità” (che deve in ogni caso saper usare quando le situazioni richiedono un approccio più da “capo”), e sa bene che – proprio per questo – non può utilizzare un’unica tipologia di Leadership.

Il suo “stile da Leader” deve sapersi adattare ai diversi contesti in cui si muove, un po' come un camaleonte, che ha la capacità di modificare la propria pigmentazione a seconda dell’ambiente in cui si muove.

Allo stesso modo un vero Leader deve saper essere un visionario, un buon timoniere (per condurre la sua nave – e il suo equipaggio – fuori dal porto e in acque sicure), una figura di riferimento, un “buon padre di famiglia”, un supporto costante e un problem solver.

E a questo punto arriva la domanda delle domande: Leader si nasce o si diventa?

Questo è uno dei “falsi miti” della Leadership e – udite udite – Leader lo si può anche diventare, perché stiamo parlando di una COMPETENZA, cioè di un qualcosa che possiamo scegliere di allenare con una serie di strumenti: l’impegno, la formazione, lo studio e l’esperienza. 

Si torna sempre al punto del “volere è fare”… tutto il resto è noia!

 

Il giusto approccio della leadership nelle organizzazioni evolute
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